Sposi sulla panchina - Collezione privata M.Frison

Piatto in maiolica decorata in stile calligrafico-naturalistico

Ciotola in terracotta graffita monocroma conventuale.

Museo Manlio Trucco Maioliche a smalto berettino da un recupero del 1933

Albissola Marina: Piatto realizzato da Wifredo Lam

Grande piatto con streghe anni '90 diam. cm 51

Palline Natalizie - Ceramiche San Giorgio

 

club dei nati stanchi vedi ingrandimento

Piatto decoro Antica Savona di bruno Tedesi

Piattino vedi ingrandimento
 
 e la sua ceramica.

Le più antiche notizie ricavabili dai documenti di archivio concordano, per ora, nel fissare nell'ultimo quarto del XV secolo l'inizio della produzione ceramica albisolese.

La presenza di argilla rossa e le cave di terra bianca hanno favorito l'attività di produzione della ceramica. All'inizio la ceramica di albisola si evidenzia in due parti: Le terrecotte e le maioliche: le prime sono ingobbiate e graffite, specialmente i piatti e boccali graffiti, le maioliche inizialmente policroma rappresentate da piastrelle smaltate famose anche all'estero.

In Albisola esistono due importanti opere in piastrelle maiolicate. La più antica si trova nella casa di riposo di Albisola Superiore, è firmata da Giovanni Giacomo Sciaccarama e datata 1554. Riproduce il testo di una deliberazione degli amministratori dell'antico Ospedale di San Nicolò, in bianco su piastrelle blu. La prima lettera, ad imitazione di quelle dei codici miniati, contiene il gruppo della Madonna con il Bambino e S. Giovannino. La seconda opera serva nella chiesa parrocchiale di N.S. della Concordia ad Albissola Marina.

Nel 1576 fu fatto da Gironimo Tommasi da Urbino un pannello raffigurante l'adorazione dei pastori del pittore Antonio Semino. Altri laggioni sono esposti nel Museo della Ceramica "Manlio Trucco" in località Vigo. Del Cinquecento è tipica la produzione delle maioliche di smalto berettino azzurro decorate in blu scuro, colori in contrasto con fregi geometrici e figure di animali come risulta da una scoperta del 1933 ora esposta al Museo Trucco.

Nella prima metà del Seicento appare la maiolica azzurra che gli esperti hanno definito "calligrafico naturalistico". Si suppone che questa maiolica riprodotta in dipinti, abbia preceduto i cosidetti a tappezzeria. Il calligrafico-naturalistico deriva da prototipi cinesi ed è caratterizzato da una vegetazione intricata, con rocce, pietre e fiori e a volte anche uccelli, cavalli e altri animali. Fu prodotta frequentemente in policromia. Il calligrafico a tappezzeria presenta graziosi piccoli motivi (fiori, farfalle, uccellini, insetti, casette, velieri, nuvole) sparsi con leggerezza ed eleganza su un fondo azzurro chiaro o bianco. Lo stile istoriato invece è più importante, definito scenografia barocca, con scene prese dalla bibbia o dalla mitologia. Parecchie di queste scene sono dipinte su grandi piatti modellati a sbalzo sempre in tonalità azzurra ad imitazione delle argenterie genovesi.La produzione di maioliche con i decori azzurri continua sino alla metà del Settecento. Nell'ultimo periodo il gusto per il colore azzurro intenso va diminuendo e gli oggetti in maiolica sono in gran parte bianchi con decori in azzurro.

Nel terzo decennio questa produzione comincia a scomparire per lasciare il posto alla terracotta popolare decorata sotto vernice con strisce fatte con un pennello intriso di manganese. Questa vernice arricchita di ferraccia prende una colorazione marrone, al di sotto della quale le strisce scure risaltano con effetti gradevoli.  La cosiddetta terraglia nera nasce nel primo Ottocento, questa terracotta chiamata così perché verniciata in bruno di manganese, sostituisce in breve tempo la terracotta decorata a taches noires, manufatti di sobria eleganza. Ma anche per la terraglia nera, malgrado regolamenti ed accordi tra ceramisti, sopravviene il momento della crisi, verso la metà del secolo. I fabbricanti albisolesi trovano uno sbocco in un campo nuovo, la produzione di pentolame da fuoco. Questa produzione, particolarmente nella frazione Capo dalla costruzione della linea e della stazione ferroviaria, dopo un periodo di grande successo a cavallo tra i due secoli, si estinguerà soltanto negli anni Cinquanta del nostro secolo.

Agli inizi del Novecento la produzione albisolese conosce quella breve stagione Liberty che ne sancisce il definitivo ingresso nel campo della "ceramica artistica", grazie alle fabbriche Piccone e soprattutto Poggi. Grazie a famosi artisti che vengono ad Albisola a lavorare attirati dalla notorietà di Tullio Mazzotti segnano un momento di grande sviluppo per il futuro della ceramica. In questo periodo un fatto importante é rappresentato dalla presenza presso la fornace di Manlio Trucco di Arturo Martini, il grande scultore trevigiano che si stabilirà nella vicina Vado Ligure, vicino a Savona.

Nel secondo dopoguerra Tullio Mazzotti é il polo attorno al quale gravitano negli anni Cinquanta le più importanti personalità del panorama artistico nazionale e internazionale. Si organizzano gli Incontri Internazionali della ceramica, concorsi e premi di varia natura. Nel 1963 nasce il "Lungomare degli artisti", che vede la partecipazione di venti tra pittori e scultori (tra cui G. Capogrossi, R. Crippa, A. Fabbri, L. Fontana, A. Jorn, W. Lam) nell'esecuzione gratuita dei disegni preparatori dei pannelli pavimentali.

La ceramica è un impasto di sostanze argillose modellato e quindi essiccato e cotto al forno, usato per fabbricare maioliche, porcellane, terrecotte. La maiolica prodotto ceramico a pasta porosa ricoperta di smalto stannifero incolore o colorato, opaco o trasparente In geologia, calcare organogeno compatto, di colore bianco e grana finissima, scheggioso, caratteristico per le suture denticolate. La porcellana (ceramica) prodotto ceramico di pregio, durissimo, traslucido, impermeabile, sonoro, vetroso, di notevole resistenza meccanica ed elettrica (v. ceramica). La terracotta argilla modellata e cotta nella fornace, usata per fabbricare vasellame, materiale edilizio (mattoni, tegole ecc.) e anche oggetti artistici e statue. TECNICA Le terracotte sono materiali ceramici ottenuti da argille comuni, il cui caratteristico colore rosso è dovuto a impurità ferrose; la tecnica di formatura e cottura dei manufatti in terracotta è analoga a quella degli altri materiali ceramici.

Oggi molti artisti frequentano ancora i due Comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina, appoggiandosi ad una rete composta prevalentemente da aziende di piccole dimensioni e spesso a carattere familiare, e da poche unità di maggiori proporzioni che mantengono, tra l'altro, rapporti commerciali su scala mondiale.

Dal 1974, anno della sua istituzione, l'Associazione Ceramisti, con il concorso dei diversi enti interessati, organizza, l'annuale esposizione "Rassegna 2000", destinata a far conoscere e valorizzare il lavoro delle manifatture associate.

Inoltre il "Premio Piombino", istituito allo scopo di promuovere la tradizionale presepiale, e la "Rassegna Nazionale Biennale "Albisola Città D'arte e di Ceramica".

Ad Albisola Capo è presente il Museo della Ceramica " Manlio Trucco",  situato nella casa-laboratorio donata dall'Artista (Genova 1884 - Albisola Superiore 1974)  al comune di Albisola Superiore, ospita al piano terreno opere moderne, tra le quali alcuni multipli di Arturo Martini e di Francesco Messina e parte dei grandi vasi creati dal 1954 per la passeggiata degli Artisti di Albissola Marina. Al piano superiore sono situate: 1) la Sezione Didattica, che illustra le varie tappe della produzione albisolese dalla fine del XV al XIX secolo. 2) la Collezione Torterolo, di Madonne, pastori e terraglie dei secoli XVIII - XX. 3) vasi di farmacia decorati in monocromia azzurra provenienti dall'Ospedale di San Martino di Genova, in parte creati da Gerolamo Merega, ceramista di Albisola Superiore vissuto nella seconda metà del XVII secolo. 4) la Sexione romana, che conserva reperti archeologici di Alba Docilia. Il museo è sede ogni anno di importanti mostre di ceramica antica e moderna.

 A Marina si trovano le Sale Espositive di Via Dell'oratorio e la "Villa Jorn". A conferma del perdurare di un tradizionale legame, nelle Albisole si concentrano inoltre numerosi Gallerie e Circoli Culturali, tra cui il "Circolo Amici Della Ceramica N. Poggi"

SCUOLA DI CERAMICA

Presso la Scuola media Massa. Piazza Sbarbaro Tel. 019.485785 si trova la scuola di Ceramica. Poco distante dalla stazione ferroviaria e dall'uscita dell'autostrada A10 Genova-Ventimiglia gli appassionati possono visitare (previa prenotazione) la scuola di ceramica; nata verso la fine degli anni '80, continua a svolgere attività di formazione professionale rivolta ai giovani che intendono intraprendere un'attività lavorativa in campo ceramico, sia tradizionale che innovativa, nel rispetto delle nuove disposizioni inerenti il "DOC". La scuola organizza corsi hobbistici di decorazione e modellato e tornio rivolti a residenti e turisti appassionati all'arte della ceramica. Fornisce inoltre informazioni relative alla storia della ceramica, tecnologia dei materiali, disegno, smaltatura e cottura dei manufatti ceramici. Tali corsi hobbistici hanno rilevanza sociale sia per adulti che ragazzi in quanto gli stessi possono esser attivati in collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado e con Associazioni di volontariato attivato nel sociale.




MILENA MILANI È ALBISOLA AMORE NEL PRIMO LIBRO DI SIMONA POGGI

Per scrivere il suo primo libro Simona Poggi ha scelto come protagonista Milena Milani, estrosa, vulcanica e a volte scrittrice polemica, autrice di importanti romanzi tra cui Soltanto amore, La rossa di Via Tadino, Storia di Anna Drei, Io donna e gli altri, La ragazza di nome Giulio (che fu al centro di un processo), di saggi, di articoli e di numerosi libri di poesia, come Mi sono innamorata a Mosca, uscito di recente tradotto in Russia e in Israele. La scrittrice savonese ha da sempre stimolato, per il suo temperamento vivace e la sua determinazione, l’attenzione della giovane nipote di Giovanni Poggi, titolare della fabbrica San Giorgio di Albisola. Ecco allora il volume Milena Milena Milani Albisola amore appena pubblicato da Viennepierre edizioni, Milano, con la prefazione di Silvio Riolfo Marengo. Il libro, che contiene numerose fotografie inedite ed è in vendita in tutte le librerie d’Italia, ha avuto il suo battesimo nella storica piazzetta di Pozzo Garitta, a Albisola Mare e successivamente nella Sala Rossa del Comune di Savona. Sono state presentazioni molto riuscite con grande affluenza di pubblico e con notevoli interventi anche di Milena Milani.  “Fin da bambina -spiega Simona Poggi- il mio sogno era quello di scrivere un libro, una testimonianza che rimanesse negli anni e che parlasse di Albisola, città nella quale sono cresciuta e nella quale vivo. È stato proprio il forte attaccamento per il paese dei vasai, e l’amore per l’arte che mi hanno  permesso di conoscere Milena Milani con la quale ho condiviso queste passioni e con la quale a poco a poco ho instaurato un rapporto di amicizia. La sua vita -continua l’autrice del libro- è stata veramente movimentata. Durante i numerosi viaggi che la scrittrice faceva con il suo compagno Carlo Cardazzo, Albisola diventava l’ombelico del mondo, i due stringevano amicizia con celebri artisti come Lucio Fontana, Asger Jorn, Wifredo Lam, Pablo Picasso, Capogrossi e anche con tutti i protagonisti del Novecento, italiani e stranieri, come Giorgio de Chirico, Léger, Man Ray, Arp, Calder, la vedova di Kandinsky, Mathieu, Sironi, Scanavino, Gentilini, Filippo de Pisis e tanti altri ancora. Nel libro viene inoltre messa in risalto l’avvincente storia d’amore tra Milena e il gallerista veneziano Carlo Cardazzo che all’epoca tanto sconvolse l’opinione pubblica, una storia entusiasmante e unica che ha portato la scrittrice savonese a dedicare, a lui, in sua memoria, la Fondazione, prezioso gioiello nel nostro panorama artistico, ospitata nelle accoglienti sale di Palazzo Gavotti con tante opere di artisti di fama internazionale di straordinaria bellezza donate alla città di Savona.

Milena Milani ha detto del libro di Simona Poggi: “si tratta di un significativo documento nel quale la memoria del passato continua a mantenersi viva nel tempo”.


 
 

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