Stile Levantino

CALLIGRAFICO NATURALISTICO

Ceramica gialla

Ceramica nera

Ceramica Uccelli e prezzemolo

Stile Boselli

Vedi ingrandimento

 
GLI STILI DELLA CERAMICA ALBISOLESE

a cura della Dottoressa Anna Maroscia

Nel XVI secolo si afferma e si sviluppa la produzione di mattonelle smaltate per pavimenti e pareti, e il caratteristico stile bianco-blu che deve la sua ispirazione al blu del mare dei caratteristici borghi marinari.
Nel secolo successivo la ceramica ligure è caratterizzata da motivi animalistici e floreali.
Molto importante il levantino che presenta minute figure sparse, alberi e paesaggi, e lo stile del Boselli caratterizzato da decorazioni floreali. Il XIX secolo è caratterizzato dallo stile mezzaro che ha ripreso le tipiche decorazioni orientali dell’albero della vita con fiori, frutta e animali. Non mancano decorazioni naif e patchwork.
Nel Novecento, più esattamente nei primi decenni, Albisola conobbe l'intensa stagione dei futuristi e nel dopoguerra la presenza stimolante di artisti italiani e stranieri, che hanno dato vita alla gloriosa tradizione locale.
La moderna ceramica d'arte nasce dall'incontro di alcuni grandi maestri, Arturo Martini, prima, Salvatore Fancello, Lucio Fontana, Aligi Sassu e Agenore Fabbri, subito dopo, proprio ad Albisola e nella fornace di Tullio Mazzotti. Questi diedero inizio alla creazione di pezzi unici modellati e dipinti dall'artista stesso, connotati da un'aura e da un valore estetico pari a quello di un quadro o di una scultura. La ceramica creata dai pittori e dagli scultori, che non sono propriamente dei ceramisti, ha assunto ad Albisola il ruolo di protagonista rispetto alla produzione ordinaria di oggetti decorativi ed ha vincolato strettamente l'attività del piccolo borgo ligure alle vicende dell'arte e degli artisti. Il fenomeno più eclatante, nato dall'impegno di pittori e scultori è stato la famosa "Passeggiata degli Artisti" nel 1963, così detta perché arricchita da ceramiche e pavimentata da mosaici policromi, realizzati dagli artisti più famosi.
Il rapporto tra ceramica e ricerca artistica ha avuto riflessi positivi sulla qualità stessa dell'artigianato, poiché si verifica un continuo scambio tra artista e artigiano.

DECORI NELLA TRADIZIONE CERAMICA DI ALBISOLA

CALLIGRAFICO NATURALISTICO Introdotto nella prima metà del XVII secolo nelle fabbriche di Albisola e Savona, il decoro riprende i motivi delle porcellane cinesi in uso durante il Regno Wan-li della Dinastia Ming (1571-1619). Presumibilmente i ceramisti ebbero a disposizione modelli originali cinesi o prodotti persiani di imitazione. La sua denominazione è dovuta alla tecnica di pittura, cioè al segno quasi calligrafico che delinea il disegno e ai soggetti prevalentemente naturalistici In particolare si nota che ai soggetti orientali - lepri, cerbiatti, cani, uccelli tra erbe e foglie lanceolate, fiori e palmette – furono sovrapposti anche motivi occidentali quali castelli, campanili, chiese, figure umane con contorni di cipressi. La realizzazione è su maiolica bianca o azzurrina in monocromia blu nella fase iniziale e poi in policromia con i colori verde, arancione, blu e giallo nel corso della produzione.

ANTICO SAVONA O BIANCO E BLU Il decoro fu introdotto, alla metà, circa del secolo XVII, dalla famiglia Guidobono al cui capostipite Giovanni Antonio (1631-1685) si fa risalire la definizione a chiaro scuro del monocromo turchino. E' costituito fondamentalmente dalla rappresentazione della figura umana collocata in un paesaggio quasi sempre costituito da un primo piano con cespi vegetali e con piccole rocce e da un secondo piano con prati, alberi, qualche casa o castello e da un piano di fondo con montagne e nuvole. La "scena" o la rappresentazione di qualche episodio biblico, mitologico, letterario raffigurato in stampe, in illustrazioni di libri, utilizzate come modero. Una decorazione meno impegnativa è costituita dalla raffigurazione di qualche putto soltanto o del solo paesaggio. E' realizzato su maiolica bianca o azzurrina in monocromia blu ma anche, più raramente, in policromia.

LEVANTINO Questo decoro, eseguito a più colori o soltanto in manganese, è costituito dal disegno schizzato di minuscoli personaggi e animaletti ma anche di elementi paesaggistici come casolari, alberelli, ecc. Risulta molto diffuso nelle maioliche del pieno secolo XVIII. applicato a tutto campo, oppure entro riserve stagliate su fondo viola di manganese (talvolta azzurro o giallo) steso a spugnalo o a robuste pennellate. Nella tipologia a riserve vi è una influenza orientale; infatti il modulo degli spazi incorniciati o di origine cinese. Le raffigurazioni derivano dalle incisioni del francese Jaques Callot. La realizzazione o sempre su maiolica bianca. Il suo nome deriva dalla famiglia di ceramisti, i Levantino appunto, attivi in Savona e Albisola dalla seconda metà del XVII secolo, e per tutto il XVIII secolo, che seppero realizzarlo con grande maestria.

UCCELLI E PREZZEMOLO Introdotto nel pieno del XVIII secolo nelle fabbriche di Savona e di Albisola, il decoro è ripreso dalla ceramica della famiglia verde cinese e dalla famiglia Kakiemon dove sono sostituiti i fiori orientali con il prezzemolo. I soggetti sono uccelli posali su rami di alberelli che presentano fronde simili alla foglia di prezzemolo o svolazzanti in ciclo. E’ realizzato in vivace policromia - verde, arancione, giallo, blu, marrone - su maiolica bianca. A differenza dei decori del secolo XVII e di quelli coevi del secolo XVIII, non esiste una tipologia monocroma ed è del tutto assente ogni altro soggetto che non sia questo uccello policromo dal lungo becco e dalle lunghe, esili zampe.

DECORO BOSELLI Nella seconda metà del secolo XVIII il ceramista Giacomo Boselli produsse ceramiche riprendendo un decoro floreale assai in voga a Strasburgo, a Marsiglia e anche a Lodi; da qui l'origine della denominazione usata ad Albisola per indicare questa tipologia. La decorazione di un oggetto fa perno su un mazzetto di fiori dominato da un tulipano oppure una rosa a cui fanno contorno alcuni altri fiori di piccole dimensioni - miosotis, botton d'oro, margheritine -; completano il tutto opportune foglie. La restante superficie è cosparsa da qualche piccolo gruppo di fiorellini e foglietto o da alcune foglioline soltanto. La realizzazione o su maiolica bianca in policromia con colori rosa, giallo, arancione, viola, azzurro e verde, ma anche in monocromia verde.

CERAMICA NERA E CERAMICA GIALLA Tipica produzione albisolese di ceramica popolare che caratterizza :il secolo XIX. Sono documentate tre tipologie: "a tachcs noires" (così la chiama Chabrol nella sua "Statistique") o arche "striata bruna" che inizia alla metà del XVII secolo, la ceramica nera e, infine, nel pieno XIX secolo, la ceramica gialla. Si tratta, in tutti e tre i casi, di terracotta verniciata, ma quella gialla è anche ingobbiata. La decorazione è assai ridotta o addirittura assente. La tipologia gialla è la più decorata, con una tecnica particolare detta a "spugnetta" perché ottenuta con l'uso di una spugnetta ritagliata nella forma voluta. Generalmente disegni geometrici ispirati alla trama dei pizzi. L'uso del pennello rimane soltanto in alcuni motivi centrali - un fiorellino - un uccellino - che completano la decorazione quando si vuole dare un tono particolare.

 

 


su www.albissola.com