Nel
XVI secolo si afferma e si sviluppa la produzione di
mattonelle smaltate per pavimenti e pareti, e il
caratteristico stile bianco-blu che deve la sua ispirazione
al blu del mare dei caratteristici borghi marinari.
Nel secolo successivo la ceramica ligure è caratterizzata
da motivi animalistici e floreali.
Molto importante il levantino che presenta minute figure
sparse, alberi e paesaggi, e lo stile del Boselli
caratterizzato da decorazioni floreali. Il XIX secolo è
caratterizzato dallo stile mezzaro che ha ripreso le tipiche
decorazioni orientali dell’albero della vita con fiori,
frutta e animali. Non mancano decorazioni naif e patchwork.
Nel Novecento, più esattamente nei primi decenni, Albisola
conobbe l'intensa stagione dei futuristi e nel dopoguerra la
presenza stimolante di artisti italiani e stranieri, che
hanno dato vita alla gloriosa tradizione locale.
La moderna ceramica d'arte nasce dall'incontro di alcuni
grandi maestri, Arturo Martini, prima, Salvatore Fancello,
Lucio Fontana, Aligi Sassu e Agenore Fabbri, subito dopo,
proprio ad Albisola e nella fornace di Tullio Mazzotti.
Questi diedero inizio alla creazione di pezzi unici
modellati e dipinti dall'artista stesso, connotati da
un'aura e da un valore estetico pari a quello di un quadro o
di una scultura. La ceramica creata dai pittori e dagli
scultori, che non sono propriamente dei ceramisti, ha
assunto ad Albisola il ruolo di protagonista rispetto alla
produzione ordinaria di oggetti decorativi ed ha vincolato
strettamente l'attività del piccolo borgo ligure alle
vicende dell'arte e degli artisti. Il fenomeno più
eclatante, nato dall'impegno di pittori e scultori è stato
la famosa "Passeggiata degli Artisti" nel 1963,
così detta perché arricchita da ceramiche e pavimentata da
mosaici policromi, realizzati dagli artisti più famosi.
Il rapporto tra ceramica e ricerca artistica ha avuto
riflessi positivi sulla qualità stessa dell'artigianato, poiché
si verifica un continuo scambio tra artista e
artigiano.
DECORI
NELLA TRADIZIONE CERAMICA DI ALBISOLA
CALLIGRAFICO
NATURALISTICO Introdotto nella prima metà del
XVII secolo nelle fabbriche di Albisola e Savona, il decoro
riprende i motivi delle porcellane cinesi in uso durante il
Regno Wan-li della Dinastia Ming (1571-1619).
Presumibilmente i ceramisti ebbero a disposizione modelli
originali cinesi o prodotti persiani di imitazione. La sua
denominazione è dovuta alla tecnica di pittura, cioè al
segno quasi calligrafico che delinea il disegno e ai
soggetti prevalentemente naturalistici In particolare si
nota che ai soggetti orientali - lepri, cerbiatti, cani,
uccelli tra erbe e foglie lanceolate, fiori e palmette –
furono sovrapposti anche motivi occidentali quali castelli,
campanili, chiese, figure umane con contorni di cipressi. La
realizzazione è su maiolica bianca o azzurrina in
monocromia blu nella fase iniziale e poi in policromia con i
colori verde, arancione, blu e giallo nel corso della
produzione.
ANTICO SAVONA O
BIANCO E BLU Il decoro fu introdotto, alla metà,
circa del secolo XVII, dalla famiglia Guidobono al cui
capostipite Giovanni Antonio (1631-1685) si fa risalire la
definizione a chiaro scuro del monocromo turchino. E'
costituito fondamentalmente dalla rappresentazione della
figura umana collocata in un paesaggio quasi sempre
costituito da un primo piano con cespi vegetali e con
piccole rocce e da un secondo piano con prati, alberi,
qualche casa o castello e da un piano di fondo con montagne
e nuvole. La "scena" o la rappresentazione di
qualche episodio biblico, mitologico, letterario raffigurato
in stampe, in illustrazioni di libri, utilizzate come
modero. Una decorazione meno impegnativa è costituita dalla
raffigurazione di qualche putto soltanto o del solo
paesaggio. E' realizzato su maiolica bianca o azzurrina in
monocromia blu ma anche, più raramente, in policromia.
LEVANTINO Questo
decoro, eseguito a più colori o soltanto in manganese, è
costituito dal disegno schizzato di minuscoli personaggi e
animaletti ma anche di elementi paesaggistici come casolari,
alberelli, ecc. Risulta molto diffuso nelle maioliche del
pieno secolo XVIII. applicato a tutto campo, oppure entro
riserve stagliate su fondo viola di manganese (talvolta
azzurro o giallo) steso a spugnalo o a robuste pennellate.
Nella tipologia a riserve vi è una influenza orientale;
infatti il modulo degli spazi incorniciati o di origine
cinese. Le raffigurazioni derivano dalle incisioni del
francese Jaques Callot. La realizzazione o sempre su
maiolica bianca. Il suo nome deriva dalla famiglia di
ceramisti, i Levantino appunto, attivi in Savona e Albisola
dalla seconda metà del XVII secolo, e per tutto il XVIII
secolo, che seppero realizzarlo con grande maestria.
UCCELLI E
PREZZEMOLO Introdotto nel pieno del XVIII secolo
nelle fabbriche di Savona e di Albisola, il decoro è
ripreso dalla ceramica della famiglia verde cinese e dalla
famiglia Kakiemon dove sono sostituiti i fiori orientali con
il prezzemolo. I soggetti sono uccelli posali su rami di
alberelli che presentano fronde simili alla foglia di
prezzemolo o svolazzanti in ciclo. E’ realizzato in vivace
policromia - verde, arancione, giallo, blu, marrone - su
maiolica bianca. A differenza dei decori del secolo XVII e
di quelli coevi del secolo XVIII, non esiste una tipologia
monocroma ed è del tutto assente ogni altro soggetto che
non sia questo uccello policromo dal lungo becco e dalle
lunghe, esili zampe.
DECORO BOSELLI Nella
seconda metà del secolo XVIII il ceramista Giacomo Boselli
produsse ceramiche riprendendo un decoro floreale assai in
voga a Strasburgo, a Marsiglia e anche a Lodi; da qui
l'origine della denominazione usata ad Albisola per indicare
questa tipologia. La decorazione di un oggetto fa perno su
un mazzetto di fiori dominato da un tulipano oppure una rosa
a cui fanno contorno alcuni altri fiori di piccole
dimensioni - miosotis, botton d'oro, margheritine -;
completano il tutto opportune foglie. La restante superficie
è cosparsa da qualche piccolo gruppo di fiorellini e
foglietto o da alcune foglioline soltanto. La realizzazione
o su maiolica bianca in policromia con colori rosa, giallo,
arancione, viola, azzurro e verde, ma anche in monocromia
verde.
CERAMICA NERA E
CERAMICA GIALLA Tipica produzione albisolese di
ceramica popolare che caratterizza :il secolo XIX. Sono
documentate tre tipologie: "a tachcs noires" (così
la chiama Chabrol nella sua "Statistique") o arche
"striata bruna" che inizia alla metà del XVII
secolo, la ceramica nera e, infine, nel pieno XIX secolo, la
ceramica gialla. Si tratta, in tutti e tre i casi, di
terracotta verniciata, ma quella gialla è anche ingobbiata.
La decorazione è assai ridotta o addirittura assente. La
tipologia gialla è la più decorata, con una tecnica
particolare detta a "spugnetta" perché ottenuta
con l'uso di una spugnetta ritagliata nella forma voluta.
Generalmente disegni geometrici ispirati alla trama dei
pizzi. L'uso del pennello rimane soltanto in alcuni motivi
centrali - un fiorellino - un uccellino - che completano la
decorazione quando si vuole dare un tono particolare.
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