Eliseo
Salino è nato ad Albissola Marina il agosto 1919. Ha frequentato
l'Istituto Interuniversitario di Faenza. Ha partecipato alle maggiori
mostre nazionali e internazionali; è stato premiato a Monza, Pesaro,
Faenza, Roma, Firenze e Milano. Le sue opere si trovano in collezioni
pubbliche e private in Italia, al museo di Silkeborg in Danimarca, alla
galleria Bertier d'Arte moderna di New York e alla Mostra Internazionale
di Praga. Dal primo volume "Artisti Italiani Contemporanei" casa
editrice la Ginestra di Firenze leggiamo: < Eliseo salino è artista di
versatili doti, tuttavia la sua attività più specifica è quella di
scultore ceramista. La ceramica, infatti gli offerto la materia che può
essere plasmabile alle più suadenti dolcezze ed insieme alle definizioni
più acute, che può serrarsi nella plastica coesione dei volumi o vibrare
per l'azione dell'atmosfera. Ne la ceramica presenta solo possibilità
plastiche, e diremmo che la cromia, che è altro mezzo di questo lavoro,
compie appieno la personalità di Salino, che riesce nel colore a essere
acido corrosivo e insieme smagliante e quasi gioioso. Quanto a un più
puntuale discorso nel suo linguaggio, diremmo che nel discorso stilistico
di Salino grande importanza ha la linea intesa nella scultura a
racchiudere e definire i piani in profili, e nella decorazione a eccitare
il rapporto cromatico con estrema incisività > Eliseo Salino dedica da
anni quasi tutta l'attività alla ceramica. E' comproprietario e direttore
artistico della "San Giorgio". Nei suoi vasi, nei pannelli
tratta con somma abilità scene popolaresche: streghe in diabolico
movimento seguite da gatti stregati; giostre di paladini a cavallo armati
di lunghissime lance con mezzi espressivi del tutto personali, scene
mitologiche e nudi modellati stupendamente. Eliseo Salino, ceramista e
pittore, è stato uno dei protagonisti di primo piano del rinnovamento del
linguaggio della ceramica di Albisola. Animatore con Tullio Mazzotti di
quel gruppo di artisti, da Lucio Fontana a Sassu, da Fabbri a Jorn, da Lam
a Scanavino, Crippa, che per anni ha portato avanti un ampio e articolato
discorso sulle possibilità offerte dalla ceramica d'interpretare le idee
e i problemi posti dell'arte contemporanea, Salino ha aperto una nuova
visione all'arte ceramica per l'enorme vitalità e l'acuta sensibilità
che sprigionano le sue opere. Con un lavoro costante e paziente
inserendosi nel pieno dei problemi più vivi ed attuali dell'arte d'oggi,
egli ha sperimentato ogni nuova possibilità e ogni nuova apertura per
dimostrare che anche la ceramica può assumere un ruolo di protagonista
nelle arti visive. Con un impegno attento e sottile, portato avanti senza
perdersi in sterili discussioni e divagazioni, ma con una costante
dedizione che parte dall'intimo della sua esperienza e della sua estrosa
fantasia, è giunto a soluzioni del tutto nuove dove la forma, il volume,
il colore si fondono in una sintesi dalla forte carica espressiva che pone
la materia al vertice dei valori. Vi è nei suoi dipinti un apporto
diretto con il mondo del fantasioso e dell'immaginario. Gesto e materia
sono i termini per raggiungere l'espressione, fortemente suggestiva e
lirica, con una carica di libertà interiore, un clima di tensione, uno
slancio aperto quasi una ventata di passione romantica. Un mondo di
sensazioni interiori dirompenti e segrete, di apparizioni improvvise dove
è acuto il senso del rapporto fra i valori spaziali e la proprietà
intrinseca della materia quale elemento di natura, sviluppata in una trama
coloristica e compositiva attivamente luministica e dinamica. Salino ha
ormai un lungo cammino alle spalle, ricco di un lavoro attento e copioso
nel quale ha profuso esperienze e tentativi fino a raggiungere la maturata
sicurezza dell'attuale stadio della sua attività artistica. Ad Arenzano
c'è esposto il il celeberrimo presepe che Eliseo Salino ha modellato in
ceramica policroma, ma si potrebbe dire "inventato". L'idea
del presepe era venuta a due frati che avevano visto ad Albissola, alcune
figurine presepiali, di Eliseo Salino. Si trattava di riempire una enorme
cripta-galleria ma l'artista albissolese, per nulla spaventato
dall'impegno, aveva accettato. La sfida poteva
considerarsi normale e altamente stimolante. Un'opera da vedere ormai meta di turisti;
altre opere come la chiesetta
del Palazzolo ove ha fatto un intero ambiente (vetrate, altari,
acquasantiere ecc.); il monumento allo spazzacamino (in Val d'Orco), non
dimenticato protagonista d'ottocentesca poesia.
Il mondo dei
ceramisti albisolesi è alquanto difficile, spesso attraversato da
difficoltà di dialogo; in questa circostanza Salino (insieme a
Giovanni Poggi suo socio nelle Ceramiche
San Giorgio) spiccava come un’eccezione, data la sua capacità
di dialogare con chiunque.
Eliseo
Salino si è spento il 19.02.1999 alle ore 07.00
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