Le
immersioni che visitiamo sono nella zona adiacente Albisola. (VEDI
CARTINA) Si
inizia di fronte a Vado Ligure cittadina industriale, come indicano
gli altissimi fumaioli a fasce bianche e rosse. Savona, che si
distende sulle colline e si affaccia sul porto con la fortezza del
Priamar. Vado e Savona costituiscono un unico comprensorio portuale;
il porto di Vado è esclusivamente commerciale, quello di Savona è
mercantile. Le aree riservate al diporto sono quelle del pontile di
Santa Lucia e della vecchia Darsena; qui le acque alte, al primo
gradino della Rotonda, a dritta entrando, preannunziano temporali da
scirocco, talvolta anche con 24 ore d'anticipo. La corrente
generalmente e diretta verso sud-ovest. Punta dell'Olmo,
riconoscibile dal mare per la presenza di un pilastro tronco
piramidale bianco, apre all'abitato di Varazze, che si raccoglie
attorno alla spiaggia.
A)
BETTOLINA o MITRAGLIETTA
essendo quest’immersione localizzata di fronte al porto di Vado,
può essere effettuata soltanto quando il rada non ci sono navi. La
bettolina con l’armamento di sua dotazione è adagiata capovolta
su un fondale di quarantacinque metri: la mitragliatrice, conservava
quasi integralmente e sostenuta da quanto resta della prua, pare
essere ancora pronto all’uso. Tra le innumerevoli tane che le
lamiere offrono, si annidano bellissime aragoste, astice e scorfani;
a causa del fondale melmoso occorre fare ben attenzione al proprio
assetto per non intorpidire troppo l’acqua.
B)
SECCA DEI FORZIERI O
BOMBE
Si tratta di due grossi
scogli di modesta larghezza, che corrono affiancati per circa una
cinquantina di metri, quasi una binario di roccia che si sviluppa
con andamento parallelo alla costa ed ospita una quantità notevole
d’organismi: aragoste, scorfani ed altri pesci stanziali come
nuvole di castagnole rosse. La flora, invece, è rappresentata da
alghe rosse, mentre la fauna sessile conta diverse specie di spugne.
C)
CHIATTE DI TERRA
Si tratta di due chiatte di legno, utilizzate a suo tempo per il
trasporto di merci via mare, affondate a scopo di ripopolamento
diversi anni fa. Si trovano su un fondale di sabbia e fango e
raccolgono una quantità notevole di flora e fauna marina, essendo l’unico
rifugio in tutta l’area.
D)
SECCA DEL CAMPANILE
La secca, che sorge al largo del porto di Varazze, è composta da
più scogli, grandi e isolati, completamente ricoperti da gorgonie
rosse e bianche dove sono frequentemente presenti pesci da tana e
scorfani di grossa taglia. Nelle sue vicinanze, nel 1990, su
segnalazione di alcuni pescatori, è stato ritrovato da Gino Sardi,
il relitto di un leudo
del 1600. Il carico, ancora ben conservato, era composto da oggetti
in ceramica trasportati forse per essere dipinti, che sono stati
tutti recuperati; il relitto non è visibile essendo completamente
insabbiato.
E)
LE MACCHINE
Sono la testimonianza del disastro dell’alluvione che ha colpito
Genova nel 1969. Si tratta delle carcasse di numerose automobili
affondate a sud-est del porto di Varazze, al fine di creare una zona
di ripopolamento. Oggi, pur sparse in un’ampia area, sono
osservabili in grande numero malgrado siano passate alcune decine d’anni
dal tragico evento ed ospitano un’incredibile quantità di pesci
stanziali anche di grosse dimensioni, prevalentemente gronghi, oltre
a molti crostacei, tra i quali prevalgono aragoste ed astici.
F)
SECCA DEI CERIANTHUS
La secca si trova tra Varazze e Cogoleto, a poche centinaia di metri
da un promontorio roccioso che cade a picco sul mare. Si tratta in
realtà di una franata mista di sabbia e sassi da cui spuntano dei
massi sparsi alti alcuni metri. Peculiarità della zona è la
presenza di numerosi cerianthus, ma vi si trovano anche parazoanthus,
ascidie, spugne multicolori oltre a polpi, murene, gronghi e
castagnole. La vegetazione è composta da alghe rosse.
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