Anticamente
Albisola Superiore era costituita da un piccolo nucleo di bianche casette
circondate da ubertosi orti, da vasti frutteti, da degradanti fasce di
ulivi; attualmente la sua struttura è notevolmente mutata. Intatto
è rimasto il centro del paese, intatta è pure rimasta la collina in cui si
erge la parrocchiale di San Nicolò, sovrastata dal Castellaro.
Una
notevole e radicale trasformazione invece ha subito e va subendo l'ampia
distesa adagiata verso il mare, a suo tempo coltivata esclusivamente a
orti e frutteti; essa è scomparsa, quasi totalmente, oggi, sotto l'ardita
e prepotente avanzata dell'edilizia moderna. Sta nascendo così un'Albisola nuova.
Il
fenomeno dello sviluppo edilizio si nota specialmente in Albisola Capo,
unita al capoluogo dal caratteristico rettilineo di corso Mazzini. Il suo
aspetto è ormai quello tipico della città: palazzi a più piani,
alberghi e pensioni ampiamente affollati nel periodo estivo. Ad
Albisola ogni anno si organizzano mostre d'arte di vario genere. Degli
artisti partecipanti, taluni sono del luogo, altri provenienti da ogni
parte d'ltalia e anche dall'estero. Tali
mostre trovano una splendida sede nelle sale della settecentesca villa
Gavotti, mentre nel suo grande giardino a cui fanno scenario eleganti
scaloni e secolari conifere si svolgono durante l'estate concerti ed altre
manifestazioni artistiche. A
fianco di villa Gavotti, quasi a fondere l'Albisola rinascimentale con
quella moderna, si trova l'ingresso dell'autostrada Genova-Savona, che fa
del nostro centro un importante nodo stradale. Poco oltre vi sono i
ruderi, vicino alla chiesetta di San
Pietro, che ci parlano dell'Albisola
romana, dell'antica Alba Docilia. Ma
Albisola non è ancora tutta qui, con la sua vita millenaria e con il
pulsare del suo traffico turistico attraverso l'autostrada, corso Mazzini
e il rettilineo della via Aurelia (corso Ferrari) o le altre vie che ad
esse s'intersecano ad angolo retto e che portano il nome di antichi ceramisti.
Se
risaliamo la riva del Sansobbia scopriamo
un'Albisola operosa, con le sue
fabbriche. A
questa stupenda conca, nella quale svolgono la loro vita operosa gli
abitanti del Comune, fa degno ornamento la collina di Capo Torre con i
suoi riposanti uliveti, che verso sud si erge a picco sul mare e verso
nord, superato un modesto colle sul quale passava la romana via "Julia
Augusta", si unisce alla cima del Bregalla attraverso la pittoresca
"costa dei Siri". Dal
Municipio di Albisola Superiore, superato il ponte sul Riobasco, la strada
si divide: una diramazione prosegue verso Luceto ed Ellera; l'altra verso
il Santuario della Pace e Stella. Il
borgo di Luceto è assai antico. La sua origine medioevale si rileva dalle
case a terrazza con scala esterna, dagli archivolti e dalle tortuose via a
rampa. Risalendo
la valle del Sansobbia giungiamo ad Ellera, un tempo Comune autonomo ed
ora principale frazione del nostro Comune. Scarse
sono le notizie storiche attendibili. Un
primo insediamento pare da ricercarsi nel periodo delle invasioni
barbariche quando, a seguito della distruzione di Alba Docilia, molti suoi
abitanti si rifugiarono tra i folti boschi della valle del Sansobbia, alla
confluenza col rio Montenotte, dove uno sperone di roccia a picco sul
torrente offriva qualche possibilità di difesa. In
epoca più vicina le campagne della valle del Sansobbia furono coltivate e
si formarono piccoli centri agresti ancora oggi esistenti come la frazione
Olmo in un'ansa del fiume, Magrania in un avvallamento del terreno a monte
del torrente, attorniata da castagneti e vigneti; poi Canavisse
rinomato
per il buon vino, e da ultimo il centro del paese con a monte Barletto,
Marroni, Pernigari ed altri. Questi
insediamenti agricoli sono dovuti probabilmente al fiorire del commercio,
all'aumento della 'popolazione e ad un primo ripristino di antiche vie di
comunicazione fra la costa e l'interno quando la zona, relativamente
pacificata, faceva parte della Repubblica di Genova. L'altra
strada, invece, s'inoltra serpeggiando per la vallata del Riobasco;
lasciata la frazione di Carabigi, così denominata da un casato albisolese
di cui è menzione in antichi documenti, non tarda a sboccare nel "
Piano della Pace ", a tre chilometri dal mare. Questo
piano, compreso fra le ramificazioni laterali dei due contrafforti
appenninici in mezzo ai quali scorre il Riobasco, fu ridotto a cultura
dall'opera tenace dell'uomo il quale lo conquistò palmo a palmo
sull'alveo del torrente che, ancora in tempi non lontani, s'estendeva qui
da un fianco all'altro della vallata. Ivi
il Riobasco riceve le acque del Remenone, suo tributario di sinistra. Il
paesaggio ha in questo punto carattere di transizione fra la zona
marittima e quella montana delle 5 Stelle, raggruppate oggi sotto l'unica
denominazione ufficiale di Stella Ligure. SI
FESTEGGIA SAN NICOLO' 6 DICEMBRE
ALBISOLA S. - ALTITUDINE:
10 m s.l.m - ABITANTI: 10.764 -
- Densità:
371 ab./km² - Codice ISTAT: 009004 - Codice
Catasto A166.
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