Le
più antiche notizie ricavabili dai documenti di archivio concordano,
per ora, nel fissare nell'ultimo quarto del XV secolo l'inizio della
produzione ceramica albisolese.
La presenza di argilla
rossa e le cave di terra bianca hanno favorito l'attività di produzione
della ceramica. All'inizio la ceramica di albisola si evidenzia in due
parti: Le terrecotte e le maioliche: le prime sono ingobbiate e
graffite, specialmente i piatti e boccali graffiti, le maioliche
inizialmente policroma rappresentate da piastrelle smaltate famose anche
all'estero.
In Albisola esistono
due importanti opere in piastrelle maiolicate. La più antica si trova
nella casa di riposo di Albisola Superiore, è firmata da Giovanni
Giacomo Sciaccarama e datata 1554. Riproduce il testo di una
deliberazione degli amministratori dell'antico Ospedale di San Nicolò,
in bianco su piastrelle blu. La prima lettera, ad imitazione di quelle
dei codici miniati, contiene il gruppo della Madonna con il Bambino e S.
Giovannino. La seconda opera serva nella chiesa parrocchiale di N.S.
della Concordia ad Albissola Marina.
Nel 1576 fu fatto da
Gironimo Tommasi da Urbino un pannello raffigurante l'adorazione dei
pastori del pittore Antonio Semino. Altri laggioni sono esposti nel
Museo della Ceramica "Manlio Trucco" in località Vigo. Del
Cinquecento è tipica la produzione delle maioliche di smalto berettino
azzurro decorate in blu scuro, colori in contrasto con fregi geometrici
e figure di animali come risulta da una scoperta del 1933 ora esposta al
Museo Trucco.
Nella prima metà del
Seicento appare la maiolica azzurra che gli esperti hanno definito
"calligrafico naturalistico". Si suppone che questa maiolica
riprodotta in dipinti, abbia preceduto i cosidetti a tappezzeria. Il
calligrafico-naturalistico deriva da prototipi cinesi ed è
caratterizzato da una vegetazione intricata, con rocce, pietre e fiori e
a volte anche uccelli, cavalli e altri animali. Fu prodotta
frequentemente in policromia. Il calligrafico a tappezzeria presenta
graziosi piccoli motivi (fiori, farfalle, uccellini, insetti, casette,
velieri, nuvole) sparsi con leggerezza ed eleganza su un fondo azzurro
chiaro o bianco. Lo stile istoriato invece è più importante, definito
scenografia barocca, con scene prese dalla bibbia o dalla mitologia.
Parecchie di queste scene sono dipinte su grandi piatti modellati a
sbalzo sempre in tonalità azzurra ad imitazione delle argenterie
genovesi.La produzione di maioliche con i decori azzurri continua sino
alla metà del Settecento. Nell'ultimo periodo il gusto per il colore
azzurro intenso va diminuendo e gli oggetti in maiolica sono in gran
parte bianchi con decori in azzurro.
Nel terzo decennio
questa produzione comincia a scomparire per lasciare il posto alla
terracotta popolare decorata sotto vernice con strisce fatte con un
pennello intriso di manganese. Questa vernice arricchita di ferraccia
prende una colorazione marrone, al di sotto della quale le strisce scure
risaltano con effetti gradevoli. La cosiddetta terraglia nera
nasce nel primo Ottocento, questa terracotta chiamata così perché
verniciata in bruno di manganese, sostituisce in breve tempo la
terracotta decorata a taches noires, manufatti di sobria eleganza. Ma
anche per la terraglia nera, malgrado regolamenti ed accordi tra
ceramisti, sopravviene il momento della crisi, verso la metà del
secolo. I fabbricanti albisolesi trovano uno sbocco in un campo nuovo,
la produzione di pentolame da fuoco. Questa produzione, particolarmente
nella frazione Capo dalla costruzione della linea e della stazione
ferroviaria, dopo un periodo di grande successo a cavallo tra i due
secoli, si estinguerà soltanto negli anni Cinquanta del nostro secolo.
Agli inizi del
Novecento la produzione albisolese conosce quella breve stagione Liberty
che ne sancisce il definitivo ingresso nel campo della "ceramica
artistica", grazie alle fabbriche Piccone e soprattutto Poggi.
Grazie a famosi artisti che vengono ad Albisola a lavorare attirati
dalla notorietà di Tullio Mazzotti segnano un momento di grande
sviluppo per il futuro della ceramica. In questo periodo un fatto
importante é rappresentato dalla presenza presso la fornace di Manlio
Trucco di Arturo Martini, il grande scultore trevigiano che si
stabilirà nella vicina Vado Ligure, vicino a Savona.
Nel secondo dopoguerra
Tullio Mazzotti é il polo attorno al quale gravitano negli anni
Cinquanta le più importanti personalità del panorama artistico
nazionale e internazionale. Si organizzano gli Incontri Internazionali
della ceramica, concorsi e premi di varia natura. Nel 1963 nasce il
"Lungomare degli artisti", che vede la partecipazione di venti
tra pittori e scultori (tra cui G. Capogrossi, R. Crippa, A. Fabbri, L.
Fontana, A. Jorn, W. Lam) nell'esecuzione gratuita dei disegni
preparatori dei pannelli pavimentali.
La ceramica è un
impasto di sostanze argillose modellato e quindi essiccato e cotto al
forno, usato per fabbricare maioliche, porcellane, terrecotte. La
maiolica prodotto ceramico a pasta porosa ricoperta di smalto stannifero
incolore o colorato, opaco o trasparente In geologia, calcare organogeno
compatto, di colore bianco e grana finissima, scheggioso, caratteristico
per le suture denticolate. La porcellana (ceramica) prodotto ceramico di
pregio, durissimo, traslucido, impermeabile, sonoro, vetroso, di
notevole resistenza meccanica ed elettrica (v. ceramica). La terracotta
argilla modellata e cotta nella fornace, usata per fabbricare vasellame,
materiale edilizio (mattoni, tegole ecc.) e anche oggetti artistici e
statue. TECNICA Le terracotte sono materiali ceramici ottenuti da
argille comuni, il cui caratteristico colore rosso è dovuto a impurità
ferrose; la tecnica di formatura e cottura dei manufatti in terracotta
è analoga a quella degli altri materiali ceramici.
Oggi molti artisti
frequentano ancora i due Comuni di Albisola Superiore e Albissola
Marina, appoggiandosi ad una rete composta prevalentemente da aziende di
piccole dimensioni e spesso a carattere familiare, e da poche unità di
maggiori proporzioni che mantengono, tra l'altro, rapporti commerciali
su scala mondiale.
Dal 1974, anno della
sua istituzione, l'Associazione Ceramisti, con il concorso
dei diversi enti interessati, organizza, l'annuale esposizione "Rassegna
2000", destinata a far conoscere e valorizzare il lavoro
delle manifatture associate.
Inoltre il "Premio
Piombino", istituito allo scopo di promuovere la
tradizionale presepiale, e la "Rassegna Nazionale Biennale
"Albisola Città D'arte e di Ceramica".
Ad Albisola Capo è
presente il Museo della Ceramica " Manlio Trucco",
situato nella casa-laboratorio donata dall'Artista (Genova 1884 -
Albisola Superiore 1974) al comune di Albisola Superiore, ospita
al piano terreno opere moderne, tra le quali alcuni multipli di Arturo
Martini e di Francesco Messina e parte dei grandi vasi creati dal 1954
per la passeggiata degli Artisti di Albissola Marina. Al piano superiore
sono situate: 1) la Sezione Didattica, che illustra le varie
tappe della produzione albisolese dalla fine del XV al XIX secolo. 2) la
Collezione Torterolo, di Madonne, pastori e terraglie dei secoli
XVIII - XX. 3) vasi di farmacia decorati in monocromia azzurra
provenienti dall'Ospedale di San Martino di Genova, in parte creati da
Gerolamo Merega, ceramista di Albisola Superiore vissuto nella seconda
metà del XVII secolo. 4) la Sexione romana, che conserva reperti
archeologici di Alba Docilia. Il museo è sede ogni anno di
importanti mostre di ceramica antica e moderna.
A Marina si trovano le Sale
Espositive di Via Dell'oratorio e la "Villa Jorn". A conferma del perdurare di un tradizionale
legame, nelle Albisole si concentrano inoltre numerosi Gallerie e
Circoli Culturali, tra cui il "Circolo Amici Della Ceramica
N. Poggi".
SCUOLA
DI CERAMICA |
Presso la Scuola media Massa.
Piazza Sbarbaro Tel. 019.485785 si trova la scuola di Ceramica.
Poco distante dalla stazione ferroviaria e dall'uscita dell'autostrada
A10 Genova-Ventimiglia gli appassionati possono visitare (previa
prenotazione) la scuola di ceramica; nata verso la fine degli
anni '80, continua a svolgere attività di formazione
professionale rivolta ai giovani che intendono intraprendere un'attività
lavorativa in campo ceramico, sia tradizionale che innovativa,
nel rispetto delle nuove disposizioni inerenti il "DOC".
La scuola organizza corsi hobbistici di decorazione e modellato e
tornio rivolti a residenti e turisti appassionati all'arte della
ceramica. Fornisce inoltre informazioni relative alla storia
della ceramica, tecnologia dei materiali, disegno, smaltatura e
cottura dei manufatti ceramici. Tali corsi hobbistici hanno
rilevanza sociale sia per adulti che ragazzi in quanto gli stessi
possono esser attivati in collaborazione con le scuole di ogni
ordine e grado e con Associazioni di volontariato attivato nel
sociale.
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MILENA MILANI È ALBISOLA AMORE NEL PRIMO
LIBRO DI SIMONA POGGI
Per
scrivere il suo primo libro Simona Poggi ha scelto come protagonista Milena
Milani, estrosa, vulcanica e a volte scrittrice polemica, autrice di importanti
romanzi tra cui Soltanto amore, La rossa di Via Tadino, Storia di Anna
Drei, Io donna e gli altri, La ragazza di nome Giulio (che fu al centro di
un processo), di saggi, di articoli e di numerosi libri di poesia, come Mi
sono innamorata a Mosca, uscito di recente tradotto in Russia e in
Israele. La scrittrice savonese ha da sempre stimolato, per il suo temperamento
vivace e la sua determinazione, l’attenzione della giovane nipote di Giovanni
Poggi, titolare della fabbrica San Giorgio di Albisola. Ecco allora il volume
Milena Milena Milani Albisola amore appena pubblicato da Viennepierre
edizioni, Milano, con la prefazione di Silvio Riolfo Marengo. Il libro, che
contiene numerose fotografie inedite ed è in vendita in tutte le librerie
d’Italia, ha avuto il suo battesimo nella storica piazzetta di Pozzo Garitta, a
Albisola Mare e successivamente nella Sala Rossa del Comune di Savona. Sono
state presentazioni molto riuscite con grande affluenza di pubblico e con
notevoli interventi anche di Milena Milani. “Fin da bambina -spiega Simona
Poggi- il mio sogno era quello di scrivere un libro, una testimonianza che
rimanesse negli anni e che parlasse di Albisola, città nella quale sono
cresciuta e nella quale vivo. È stato proprio il forte attaccamento per il paese
dei vasai, e l’amore per l’arte che mi hanno permesso di conoscere Milena
Milani con la quale ho condiviso queste passioni e con la quale a poco a poco ho
instaurato un rapporto di amicizia. La sua vita -continua l’autrice del libro- è
stata veramente movimentata. Durante i numerosi viaggi che la scrittrice faceva
con il suo compagno Carlo Cardazzo, Albisola diventava l’ombelico del mondo, i
due stringevano amicizia con celebri artisti come Lucio Fontana, Asger Jorn,
Wifredo Lam, Pablo Picasso, Capogrossi e anche con tutti i protagonisti del
Novecento, italiani e stranieri, come Giorgio de Chirico, Léger, Man Ray, Arp,
Calder, la vedova di Kandinsky, Mathieu, Sironi, Scanavino, Gentilini, Filippo
de Pisis e tanti altri ancora. Nel libro viene inoltre messa in risalto
l’avvincente storia d’amore tra Milena e il gallerista veneziano Carlo Cardazzo
che all’epoca tanto sconvolse l’opinione pubblica, una storia entusiasmante e
unica che ha portato la scrittrice savonese a dedicare, a lui, in sua memoria,
la Fondazione, prezioso gioiello nel nostro panorama artistico, ospitata nelle
accoglienti sale di Palazzo Gavotti con tante opere di artisti di fama
internazionale di straordinaria bellezza donate alla città di Savona.
Milena
Milani ha detto del libro di Simona Poggi: “si tratta di un significativo
documento nel quale la memoria del passato continua a mantenersi viva nel
tempo”.
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